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Is Pardulas

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L’anno scorso cuoca e famiglia sono stati in Sardegna. Una vacanza desiderata da molti anni, organizzata come regalo per festeggiare i suoi cinquanta anni. Sono stati nell’estremo sud della Sardegna in super bassa stagione e sono riusciti a farsi sei giorni di sole e mare come se fosse stato Agosto. Bellissimo, anzi di più, perchè non c’era quel caldo assassino dell’estate piena e soprattutto non c’è lo stesso affollamento.

Era la terza volta che la cuoca andava in Sardegna. La prima volta che c’era stata, alcune parti dell’isola erano ancora un pò selvagge, che erano poi le più belle. La seconda volta, era ancora signorina, passò due settimane a Villasimius e avrebbe voluto rimanere in ammollo in quel mare cristallino per molto più di quindici giorni. E la terza volta eccola qui con tutta la famiglia ma sempre immersa nel confine indefinito fra il verde della vegetazione e l’azzurro del mare.

E’ inutile dire quanto sia bella la Sardegna, quanto azzurro sia il suo mare, quanto buono sia il suo cibo. La cuoca ha fatto il pienone di fregola con le arselle, di Culurgiones, agnello, Sa Cassola (una zuppa di pesce spettacolare), pane carasau pucciato nelle zuppe e poi i dolcetti, le Seadas e le Pardulas.

Per questo, visto che questo mese per la rubrica #scambiamociunaricetta, la cuoca è andata a casa di Ileana Conti, blog Cucina per gioco, ha deciso che avrebbe fatto una ricetta sarda. Ileana è bravissima, i piatti nel suo blog sono invitanti, fatti bene, ci si trova dal dolce al salato, i lievitati che la cuoca ama tanto e soprattutto c’è una ricchissima sezione di cucina tipica sarda. Ah, quanta roba buona, quanti ricordi!

E quindi sbirciando in questa sezione, la cuoca ha trovato Is Pardulas che le erano tanto piaciute e le ha replicate. Sfortunatamente il ripieno non è venuto bombato come quello di Ileana, probabilmente perchè la ricotta era ancora ricca di liquido, non ostante la notte passata in un colino a buttare fuori acqua. 

In ogni caso, al Piccolo Castello sono andate a ruba, perchè sono piccoline, si mangiano come le ciliegie e non sono eccessivamente dolci.

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Is pardulas

Piccoli dolcetti sardi, antichissimi, fatti con una sfoglia di semola, ripieno di ricotta profumata con agrumi, zafferano e miele
Portata Dolce
Cucina Sarda
Preparazione 20 minuti
Cottura 30 minuti
Tempo totale 1 ora
Porzioni 20 pardule

Ingredienti

Per la sfoglia

  • 150 gr semola
  • 50 gr farina 00
  • 25 gr strutto la ricetta originale ne porta 50gr
  • 110 gr acqua tiepida
  • 1 cucchiaio zucchero
  • 1 pizzico sale

Per il ripieno

  • 450 gr ricotta asciutta
  • 2 uova piccole
  • 200 gr zucchero
  • 1 cucchiaio miele
  • 6 pistilli zafferano
  • 1 scorza arancia grattugiata
  • 1 scorza limone grattugiata

Per la decorazione

  • 1 cucchiaio acqua
  • 2 cucchiaio miele
  • q.b. palline argentate di zucchero

Istruzioni

Da fare la sera prima

  • Mettere la ricotta in un colino in modo da far perdere il liquido in eccesso.

Per la sfoglia

  • Impastare la semola con la farina, l'acqua tiepida, il sale e lo zucchero. Unire anche lo strutto e continuare a lavorare fino a quando non è stato tutto assorbito.
  • Sarà venuto fuori un panetto elastico. Coprire da un canovaccio umido e sistemarlo in un luogo fresco e asciutto.

Per il ripieno

  • Schiacciare benissimo la ricotta con una forchetta in una ciotola.
  • Unire lo zucchero, il miele, lo zafferano, le bucce degli agrumi grattugiati.
  • Amalgamare bene tutto mescolando con un cucchiaio.

Formatura dei dolcetti

  • Stendere la pasta in una sfoglia molto sottile.
  • Con un coppapasta o un bicchiere del diametro 8cm formare dei dischetti e sistemarli su due teglie rivestite di carta forno.
  • Con un cucchiaio mettere al centro di ogni dischetto una porzione di ripieno (formare una pardula per volta, altrimenti il ripieno tende a scappare via)
  • Con le dita sollevare i bordi dell'impasto e pizzicarli come per formare un cestino. Pizzicare anche una piccola porzione di ripieno, in modo che non cedano.
  • Accendere il forno a 170° e infornare quando è a temperatura.
  • Cuocere per mezz'ora o comunque fino a doratura.
  • Sfornare, far intiepidire e spennellare con il miele diluito con l'acqua.
  • Cospargere con le palline argentate (che io non avevo)

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