La cuoca è stata a Creta due volte nella sua vita. La prima volta è stata una vacanza allo sfascio, di quelle che puoi fare solo a vent’anni. Era il 1992, partirono in 12, affittarono due macchine e una moto e appena arrivati sull’isola l’unica cosa che la cuoca sentiva erano il sirtaki e la frase: “Ah, Italiani Greci una faccia, una razza!” tanto che pensava che Mediterraneo fosse stato girato lì e non a Castelrosso (Kastellorizo). Abitavano in due casette bianche a Iarapetra, ridente cittadina sulla costa sud, quella all’epoca più selvaggia e meno battuta dai turisti. Dalla padrona di casa si facevano consigliare le spiagge più belle: passavano ore e ore a mollo nell’acqua cristallina e trasparente proteggendosi dal sole unicamente con una crema solare e due ombrelli stile famiglia Fantozzi. Visitarono i monasteri di Preveli e Arkai, gli scavi di Knossos e il museo di Ieraklion il 15 di agosto con 45° all’ombra; mangiarono dakos con pomodoro, feta e olive fino ad averne lo stesso colore. Un giorno ebbero la felicissima idea di fare un’escursione a Chrissi Island, pezzo di terra emerso dal mare più simile ad uno scoglio che ad un’isola. L’unico modo di accedere all’isola era tramite un traghetto che partiva alle nove da Iarapetra, dopo circa mezz’ora scaricava i turisti sulla spiaggia e li passava a riprendere alle sette di sera. C’era il vento fortissimo, per cui non riuscirono a piantare gli ombrelloni, anche farsi il bagno era terribilmente fastidioso. Il mare si ingrossò per via del vento, pertanto il traghetto aveva difficoltà ad arrivare. Ciliegina sulla torta fu l’incendio che scoppiò al centro dell’isola creando il panico fra i turisti. Finalmente il traghetto arrivò e fra mille difficoltà riuscì ad attraccare e far salire un pò di turisti per volta. La maggior parte delle persone a bordo stava malissimo. Fu la mezz’ora più lunga della storia. Finalmente a casa, trovarono però una sgradevole sorpresa: era saltata la corrente, quindi non potevano cucinare e manco farsi la doccia calda. Tirarono fuori i dakos, i pomodori, la feta e le olive…. L’ultima cosa che la cuoca ricorda di quella sera è la sua immagine allo specchio con i capelli a nido di cicogna e la faccia color fucsia. L’unico giorno in cui si sono voluti concedere un lusso fu quando andarono alla spiaggia di Vai, l’unica in tutta Creta ad essere attrezzata con gli ombrelloni, famosa perchè l’anno prima ci avevano girato lo spot pubblicitario di un noto aperitivo. C’era anche il pellicano d’ordinanza!! In 15 giorni percorsero circa 2500 chilometri senza navigatore, in un posto dove gli unici a cui chiedere informazioni su dove andare erano i greggi di capre o qualche vecchiarella vestita di nero seduta in mezzo al niente. Non è stata una vacanza, ma a quell’età si ha tutta la vita davanti, l‘ilarità facilissima, lo spirito di adattamento nel pieno dello splendore….
La cuoca è tornata a Creta dopo venticinque anni, con marito e figlie e questa volta è stata sulla costa nord, a Chania, comodamente in hotel, un bellissimo hotel diviso in corti traboccanti di fiori e fontane dove il problema più grosso era di che colore mettere il costume… (In realtà entrò un pipistrello in camera e la mattina dopo dell’arrivo, la piccola fatina Ma si perse all’interno dell’albergo e non la trovavano più, ma questo esulava dai programmi familiari). L’albergo aveva la spiaggia privata, ma affittarono comunque un’auto per (tornare a) vedere gli scavi di Knossos, le spiagge di Balos, Elafonissi, Falasarna, la vicina cittadina di Rethymno. E’ stato incredibilmente appagante tornare stanchi da una di queste escursioni e poter fare un bagno in una delle numerose piscine stile tropicale. Essendo un hotel molto frequentato da nordici, tedeschi, scandinavi, tutto era molto silenzioso, contenuto, non volava una mosca, pure quando si tuffavano in piscina lo facevano silenziosamente, l’acqua non faceva nessun rumore… quindi la cuoca si trovava in imbarazzo perchè le sue figlie, soprattutto l’ultima, sono molto rumorose. Dopo due giorni arrivò in suo aiuto una affollatissima famiglia turca: un numero imprecisato di madri, nonne, figli, qualche padre tutti che impartivano istruzioni e minacce con gli ultrasuoni, si buttavano in piscina con coreografici tuffi a cufaniello con canotti e materassini provocando la fuoriuscita quasi totale dell’acqua nelle vasche; mangiavano, mangiavano di continuo, di tutto, dalla frutta ai gelati, dai panini alle brioche compresse nelle borse termiche.
Fil rouge delle due vacanze è stato senza dubbio il dakos con pomodori, feta e olive la prima volta mangiato seduta sul bagnasciuga per non subire la canicola, la seconda invece comodamente accomodata su una sedia sotto la pagliarella di qualche ristorantino caratteristico lontano però dalle spiagge più battute, tanto per fare quelli che non si allineano ai turisti.
Il Club del 27 questo mese ha come tema Le insalate. Quando la cuoca ha aperto il file e ha visto il ventaglio di ricette meravigliose da rifare ha avuto il solito momento di sconforto… cosa scegliere la ricca Niçoise o la sostanziosa Caesar? La sofisticata Waldorf o il particolare Fattoush? La gustosa Insalata di mare o una incredibile insalatina di polpi e cannellini? La sua scelta è finita sul Dakos cretese per un fatto affettivo, ma anche perchè nei giorni scorsi ha fatto molto caldo e la fresella (il dakos) ci azzecca sempre.
Se anche voi volete avere l’imbarazzo della scelta venite qui e ne vedrete delle bellissime!!
DAKOS CRETESE
Ingredienti
400gr farina integrale
100gr di farina 0
300gr di acqua
50gr di lievito madre
1 cucchiaino di zucchero di canna
sale
2 cucchiai di olio d’oliva
PROCEDIMENTO
Sciogliere zucchero e lievito madre nell’acqua leggermente tiepida e versare nella ciotola con le farine. Impastare portando l’impasto dall’esterno verso l’interno. Per ultimi aggiungere il sale e l’olio. Impastare bene finoa quando tutto l’olio non sarà stato assorbito.
Mettere in una ciotola coperta da pellicola fino al raddoppio. Trascorso questo tempo rovesciare il panetto sul piano di lavoro, sgonfiarlo e dividerlo in otto pezzi.
Appiattire con le mani dando una forma rotonda ai panetti.
Mettere in una teglia foderata di carta forno coprire con un panno o pellicola fino al raddoppio.
Preriscaldare il forno a 200° e infornare per 40′. Togliere dal forno e lasciar raffreddare, quindi tagliare in due in senso orizzontale e infornare nuovamente a 180° per 30′ (fino a quando saranno biscottati).
FAR RAFFREDDARE
X 4 persone
Bagnare leggermente sotto l’acqua corrente i dakos. Tagliare due pomodori, affettare sottilmente una cipolla, sbriciolare 150gr di feta, tutto in una ciotola. Aggiungere le olive intere o tagliate. Condire con olio, origano, basilico, sale (a piacere timo o macinata di pepe).
Sistemare i dakos in un piatto da portata e con un cucchiaio aggiungere il contenuto della ciotola.
The post Il mio dakos cretese per il Club del 27 appeared first on Il castello di PattiPatti.